Il Parco Marino di Tavolara e Punta Coda Cavallo, costituito il 22 settembre 1997, con decreto del ministro dell'ambiente Edo Ronchi è un'area naturale protetta tra le più interessanti del Mediterraneo (pianta del parco).
Alla straordinaria bellezza dei luoghi, celebrati e apprezzati da visitatori e turisti italiani e stranieri, si sommano gli aspetti geomorfologici, biologici e ambientali del territorio che, assieme a quelli non meno importanti storico-culturali, fanno di questo angolo della Sardegna nord-orientale un felice connubio di natura e cultura.
Fra i limiti estremi del parco, costituiti a nord da Capo Ceraso, e a sud da Punta 'L'Isuledda', si alterna un paesaggio fatto di cale solitarie, di scogliere variegate e di audaci promontori, che presso San Teodoro lasciano il posto all'immensa distesa lunata di 'La Cinta', la regina delle spiagge della zona, con la sua sabbia bianchissima, il lungo cordone dunale e, alle spalle, le acque tranquille del grande stagno, un ecosistema di grande interesse zoologico e botanico.
L'Isola di Tavolara, chiamata dai Romani 'Hermaea' in omaggio al dio dei commerci e dei naviganti, si innalza maestosa dalle acque coi suoi calcari bianchi sotto il sole, le sue falesie taglienti, le sue grotte segrete. Compiere il periplo dell'isola è un'esperienza indimenticabile: le grandi falesie scolpite dal tempo, l'audace arco naturale calcareo, la grotta del Papa, un tempo rifugio della foca monaca, e Punta del Papa, un singolare e imponente monolito calcareo a picco sul mare.
La vicina isola di Molara è diversissima da Tavolara sia per la forma più dolce e arrotondata sia per la natura geologica costituita da graniti rosa, risalenti al Paleozoico superiore. Oltre agli aspetti naturali l'isola presenta interessanti memorie storiche, tra cui i resti suggestivi del villaggio medioevale di Gurgurai e le rovine della chiesetta romanica dedicata a San Ponziano.